L’insonnia è uno dei disturbi del sonno più diffuso e comune. Esso è caratterizzato:
- dalla difficoltà ad addormentarsi;
- Dalla presenza di frequenti risvegli e/o dalla difficoltà a riaddormentarsi;
- Da risvegli precoci al mattino con difficoltà a riaddormentarsi.
La scarsa qualità e quantità del sonno compromette le normali abitudini del soggetto. Infatti, poiché il sonno non risulta soddisfacente genera nella persona stati di sonnolenza, stanchezza, scarsa concentrazione (con conseguenze per il rendimento lavorativo o scolastico), alterazioni dell’umore caratterizzati da una facilità all’irritazione (con conseguenze nella sfera interpersonale, sociale e familiare), preoccupazioni relative al sonno, sintomi fisici (quali mal di testa, formicolii, disturbi gastrointestinali ecc.).
Le cause e i fattori che possono generare un disturbo del sonno possono essere legati ad eventi stressanti, ad una cattiva igiene del sonno infatti abitudini quali per esempio sonnellini nel tardo pomeriggio, lavorare fino a tarda notte, rimanere svegli davanti ai social network, PC o smartphone possono favorire l’insorgenza dell’insonnia.
Eventi stressanti possono contribuire alla creazione di rimurginii e pensieri intrusivi che possono ostacolare e ritardare la fase di addormentamento.
In alcuni casi è difficile diagnosticare se l’insonnia sia un disturbo primario o il sintomo di un altro disturbo, soprattutto nei casi di disturbi d’ansia e dell’umore (es. depressione). In entrambi i casi il suo trattamento ha effetti benefici sia sul sonno che sulla patologia co-presente.
La cura dell’insonnia oggi prevede sia l’uso di farmaci (Ipnoinducenti, generalmente benzodiazepine) sia trattamenti non-farmacologici. Mentre i farmaci per l’insonnia possono essere più indicati per la cura dell’insonnia occasionale o situazionale, i trattamenti non-farmacologici sono la terapia di scelta per l’insonnia cronica.
La terapia maggiormente accreditata è il Trattamento Cognitivo-Comportamentale dell’insonnia.