QUALI TIPI DI PERSONE SOFFRONO DI COLON IRRITABILE?
Il colon irritabile, sindrome definita anche colite, è un disturbo che coinvolge circa il 15-20% della popolazione, con maggiore incidenza nel genere femminile.
I sintomi più comuni sono:
– Dolori e crampi addominali
– Sensazione di gonfiore allo stomaco
– Meteorismo
– Diarrea e/o stitichezza
– Urgenza ad evacuare dopo i pasti
– Sensazione di non aver svuotato completamente l’intestino dopo l’evacuazione
Alcune persone presentano tutti o quasi tutti i sintomi elencati, altri manifestano solo alcuni.
La persona che ne soffre si sottopone a svariati esami medici: esame del sangue, visite gastrointestinali fino alla colonscopia. Il paziente alla fine si sente dire dal medico o da un familiare “Non c’è nulla”….. e intanto i sintomi ci sono!! Questa frase, ti fa arrabbiare e non ti sente capito.
Il colon irritabile si tratta di un disturbo psicosomatico, proprio perché alla base della sintomatologia non vi è una patologia organica ma l’origine è psicologica.
Gli studi hanno riscontrato che le persone che soffrono di colite sono più suscettibili a problematiche emotive quali ansia,depressione, tensioni e stress.
Circa il 60% della popolazione che soffre di colon irritabile è anche ansiosa, il 20% ha disturbi depressivi, il restante presenta altri disturbi psichici.
Spesso si è sentito dire che
l’intestino è il nostro secondo cervello
infatti potremmo dire che l’intestino, attraverso la colite, esprime ciò che il cervello, o meglio la psiche, non riesce a contenere ad accettare. Nello specifico nell’intestino si accumulano le emozioni negative, quali la rabbia, le tensioni che trovano sfogo attraverso gli spasmi intestinali.
Spesso la sintomatologia si presenta ad intermittenza, ciò vuol dire che ci sono periodi in cui i sintomi causano notevole disagio a cui si alternano periodi in cui la persona non avverte alcun sintomo.
Ciò è spiegabile perché l’intestino agisce con un alternanza simile a quella psichica, di apertura e chiusura, dare e trattenere, esprimere ed aspettare, agire e non agire, arrabbiarsi o trattenere la rabbia, manifestare o negare i propri bisogni.
LA CURA
Seguire una dieta e l’assunzione di farmaci specifici possono essere d’aiuto per alleviare i sintomi, ma la psicoterapia sembra essere la soluzione migliore per la reale guarigione.
La terapia cognitivo-comportamentale integrata a tecniche di autoregolazione emotiva, come il Biofeedback sembra essere il trattamento più efficace nella soluzione del problema.