Conosci il fenomeno del body shaming? Scopriamolo insieme

Body shaming tradotto letteralmente vuol dire “far vergognare del proprio corpo” ed è una vera e propria forma di discriminazione e di bullismo (o cyberbullismo, se fatto nei social) dal momento che ha come obiettivo quello di provocare danni ad una persona incapace di difendersi.
Si può considerare l’atto di deridere o discriminare una persona per il suo aspetto fisico, per come ha deciso di mostrarlo, o per una sua condizione fisica. Più in generale, diventa un attacco alla persona e alla sua identità. Può avvenire tramite i social network, ma anche sul posto di lavoro, in famiglia o a scuola.
Le caratteristiche del body shaming
Offesa all’aspetto fisico: la persona viene attaccata per il suo corpo, non perché sia sbagliato, ma perché non rispecchia i canoni estetici dominanti. Il fenomeno si diffonde ancora di più all’interno della nostra società in cui i canoni di bellezza riguardano corpi snelli e muscolosi, senza cellulite o adipe.
L’offesa all’aspetto fisico può riguardare anche l’altezza (troppo alto, troppo magro), il peso corporeo (troppo magro/troppo grasso), l’acne, le lentiggini, la conformità del naso, le cicatrici, il colore della pelle.
Può essere esplicito (insulti) o implicito (sottili allusioni), e si diffonde facilmente attraverso i social media.
Colpisce persone di ogni genere ed età, ma si stima che sia particolarmente diffuso tra gli adolescenti.
Faccio alcuni esempi di commenti ricevuti dalle vittime di body shaming che sono entrate nel mio studio:
“sei troppo magro ma non mangi?” Il paziente ha sviluppato una fobia sociale, non mangiava con gli altri o fuori casa perché le persone potevano pensare che mangiasse poco. Oppure un altro caso, un’amica a cena dice alla paziente “ma mangi tutto questo?“. La paziente provando vergogna e sentendosi in colpa ha effettuato restrizioni alimentari per diversi giorni.
“Perché sei pieno di lentiggini? sembra che hai le lenticchie attaccate al corpo” il paziente ha sviluppato la convinzione di essere sbagliato.
Un padre che fa il verso del maiale alla figlia perché quel giorno sta mangiando un po’ di più. Rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare.
I rischi per la vittima possono essere:
• Deterioramento dell’autostima: La vittima inizia a sentirsi inadeguata e priva di valore.
• Problemi di salute mentale: Ansia, depressione, insoddisfazione corporea e disturbi alimentari.
• Isolamento sociale: La persona può evitare le attività sociali per paura dei giudizi.
• Tentativi di suicidio: Nei casi più gravi, la sofferenza psicologica può portare a pensieri suicidi o comportamenti autolesionistici.
Possiamo prevenire il fenomeno del body shaming attraverso interventi scolastici di sensibilizzazione, inclusione, lo sviluppo dell’empatia, percorsi di accettazione del proprio corpo.
Interventi alle famiglie attraverso il sostegno e il supporto e promuovere un ambiente in cui ci sia fiducia ove i ragazzi si sentano liberi di parlare delle proprie difficoltà senza timore di giudizio.
Quando chiedere aiuto professionale?
È fondamentale chiedere un supporto psicologico se il body shaming ha un impatto significativo sull’autostima, le relazioni o la qualità della vita, è necessario rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. Questo è particolarmente importante in casi di disturbi alimentari, ansia o depressione legati a questi episodi.