Il disturbo borderline di personalità (DBP) è una condizione psichiatrica complessa, che si osserva maggiormente tra i giovani, soprattutto di sesso femminile (circa il 75%).
Le caratteristiche del Disturbo Boderline di Personalità sono l’impulsività e l’instabilità che si manifesta nelle relazioni, nella percezione di sé stessi e nell’umore.
Nella relazione con l’altro, la persona teme un abbandono reale o immaginario e per evitarlo mette in atto tentativi disperati. La percezione del rifiuto o di una separazione imminente crea reazioni emotive intense ed inappropriate (quali rabbia, panico) anche quando si trova ad affrontare separazioni reali limitate nel tempo ad esempio quando il partner è in ritardo di qualche minuto o non risponde immediatamente ad una sua chiamata al cellulare. L’altro (che può essere il partner, il figlio, il genitore) è idealizzato e il momento dopo è disprezzato, svalorizzato.
Anche la percezione di sè stessi è instabile e oscilla tra opposte e parziali identità.
Il suo umore oscilla dalla tristezza, depressione, irritazione, rabbia, ansia che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi giorni). Sono anche presenti sentimenti cronici di vuoto. La persona è frequentemente rabbiosa e gli scatti d’ira possono condurre allo scontro fisico. L’aggressività rappresenta una forma di impulsività. Quest’ultima può manifestarsi anche con abuso di sostanze, tendenza ad abbuffarsi, guida spericolata, promiscuità sessuale e sperpero del denaro. Possono presentarsi gesti o minacce suicidari o comportamenti autolesionistici come tagli sulle braccia e gambe, bruciature di sigarette. In situazione di stress particolarmente intenso possono manifestarsi pensieri paranoidi transitori o sintomi dissociativi durante i quali il soggetto ha la sensazione di non essere presente a sé stesso (depersonalizzazione e derealizzazione).
I soggetti con un disturbo di personalità spesso non hanno consapevolezza della loro condizione e chiedono aiuto ad un professionista all’esordio di sintomi come ansia, depressione, abuso di sostanze o altri problemi non associati in maniera evidente alla malattia di cui soffrono.
Il trattamento prevede un intervento psicoterapeutico cognitivo-comportamentale, da affiancare a quello farmacologico. L’impiego di farmaci antipsicotici, stabilizzatori dell’umore ed antidepressivi è utile per la gestione della rabbia e dei sintomi comunemente associati (ansia, depressione e sintomi psicotici) al disturbo borderline di personalità.