Pensi di essere al sicuro nella casa in cui abiti? Come riconoscere un vicino Stalker.
Pensi di essere al sicuro nella casa in cui abiti?
Come riconoscere un vicino Stalker.
Il fenomeno dello Stalking ha origini antichissime, quando Apollo rivolgendosi alla sua amata Dafne le dice “io non sono il tuo nemico, è per amore che ti inseguo” .
Negli anni sessanta, i primi studiosi iniziarono a utilizzare il termine Stalking per indicare un assedio continuo di ammiratori, mentalmente disturbati, nei confronti di personaggi famosi.
Lo Stalking è un termine di origine inglese utilizzato in italiano per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, detto stalker, che affliggono un’altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia e arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana.
In Italia, il fenomeno dello stalking inizia a suscitare interesse a partire del 2003, ma il legislatore lo riconosce come reato penalmente punibile con il Decreto Legislativo n. 11 del 23 febbraio 2009, in materia di sicurezza pubblica, contrasto alla violenza sessuale e atti di persecuzione. Nello stesso anno viene converto in legge, n. 38 del 23 aprile 2009.
Spesso il termine Stalking si associa ad azioni persecutorie e di molestie reiterate all’interno di una relazione sentimentale, come spesso la cronaca nera riporta a seguito di atti di femminicidio.
Ma la stessa cronaca nera riporta altri fatti, anche questi conclusi tragicamente, come nel caso della strage di Erba, l’omicidio dei vicini rappresenta l’ultima azione di una lunga lista di ostilità e ripicche tra inquilini, che frequentemente sfociavano in diverbi e litigi.
Cos’è lo Stalking Condominiale?
Per Stalking condominiale si intende la presenza di sistematiche azioni vessatorie e soprusi subìti da un soggetto per opera di un condomino o vicino di casa.
Come agisce il vicino-stalker?
Il vicino-stalker si lamenta ai minimi rumori, denigra e minaccia verbalmente fino a giungere all’aggressione fisica. Agisce con azioni legali e giudiziarie per danneggiare la vittima, attua azioni con intento persecutorio come spiare, seguire e inviare messaggi intimidatori.
Quali sono gli effetti psicologici sulla vittima?
La persona perseguitata inizia a non sentirsi più al sicuro, si sente sempre pedinata e spiata, anche quando in quel momento non lo è. La stima di sé diminuisce. È presente un timore costante per la propria incolumità o per le persone care. Ha paura di essere aggredita o che un proprio caro possa essere aggredito, pensa continuamente che lo stalker voglia ucciderla e ciò porta la vittima ad essere più guardinga e inizia a manifestare stati di ansia e di angoscia.
Queste paure incidono sulla sua vita, la quale subisce drasticamente dei cambiamenti con una riduzione delle attività e alterazioni negli stili e abitudini di vita.
La letteratura scientifica (Pathè e Mullen, 1997) afferma come le persone vittime di stalking riportano gravi ripercussioni a livello psicologico, lavorativo e relazionale.
Il 94% delle vittime riferiscono notevoli mutamenti negli stili di vita e attività quotidiane, si manifesta un aumento del livello di ansia nell’80% dei casi, manifestano disturbi del sonno (nel 75% dei casi), pensieri ricorrenti riguardo l’evento traumatico (il 55% delle vittime) e il 50% manifesta disturbi fisici quali stanchezza, debolezza e cefalee. Dal punto di vista psicologico ed emotivo le vittime di stalking manifestano paura, ansia, rabbia, sensazione di impotenza e reazioni depressive. Questi dati indicano come la percezione soggettiva delle vittime soddisfano pienamente il disturbo post-traumatico da stress.
Dal quadro sopra descritto si evince quanto sia importante per le vittime di stalking sentirsi sicure e protette, si rende necessario attivare delle azioni legali contro il persecutore e misure di sicurezza nei confronti della vittima. La sua vita è drasticamente cambiata e per tale motivo può agire legalmente attraverso un procedimento penale ma anche civile, per richiedere un danno psichico ed esistenziale. Un intervento psicoterapeutico aiuta la vittima a ristabilire la fiducia in se stessa, ad riacquisire, la propria sicurezza e riappropriarsi della propria serenità. L’approccio cognitivo mira a ristrutturare le convinzioni disfunzionali che stanno alla base dello stato di sofferenza psicologica, l’esposizione graduale e di desensibilizzazione favoriscono una ripresa graduale delle attività e delle abitudini abbandonate a causa dell’ansia e della paura generata dallo stalker.