Cos’è il Disturbo di Conversione? Come si cura?

Il disturbo di conversione, detto anche disturbo da sintomi neurologici funzionali, è un disturbo di origine psicologica in cui i sintomi riguardano un’alterazione della funzione motoria volontaria o sensoriale.
Nel disturbo di conversione possono esserci uno o più sintomi di vario tipo:
- Sintomi motori: debolezza, paralisi, movimenti anomali (quali tremori, movimenti distonici, mioclonici, postura anomala degli arti);
- Sintomi riguardanti la deglutizione;
- Sintomi riguardanti l’eloquio (es. biascicamento);
- Sintomi con attacchi epilettiformi o convulsioni;
- Perdita di sensibilità;
- Sintomi sensoriali (problemi visivi, olfattivi, uditivi ecc.).
Il disturbo si definisce acuto se i sintomi si manifestano per meno di 6 mesi, si definisce persistente se i sintomi si verificano per un periodo superiore ai 6 mesi.
Per definizione il disturbo di conversione deve escludere che i sintomi siano legati ad una condizione medica, quindi devono esserci dei chiari segni clinici e diagnostici che i sintomi non siano dovuti ad una malattia neurologica.
Il disturbo di conversione potrebbe essere associato ad eventi stressanti, ad un trauma psicologico o di natura fisica.
Il disturbo è spesso associato a sintomi dissociativi quali depersonalizzazione e derealizzazione e amnesia dissociativa.
CURARE IL DISTURBO DA CONVERSIONE
La psicoterapia risulta essere il trattamento più efficace per il disturbo di conversione, attraverso la tecnica EMDR è possibile elaborare i vissuti traumatici che ad esso correlati.